Vaticano Summit sulla pedofilia "Estirpare il male dalla Chiesa"

di redazione 22/02/2019 CULTURA E SOCIETÀ
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Le Testimonianze

Vi chiedo, per favore, di collaborare con la giustizia, che abbiate una cura particolare nei riguardi delle vittime, che quello che il Papa sta facendo in Cile, si ripeta come modello in altri Paesi del mondo». Con queste parole la prima delle cinque vittime che ha raccontato la propria testimonianza in un video trasmesso nell’Aula Nuova del Sinodo in occasione del summit su pedofilia e abusi sessuali nella Chiesa, ha lanciato un appello ai presenti.

«Vediamo tutti i giorni la punta dell’iceberg: nonostante la Chiesa affermi che è tutto finito, continuano a emergere casi: perché?», la denuncia del primo testimone degli abusi, un uomo sudamericano: «Perché si procede come quando ci si trova di fronte a un tumore: si deve trattare tutto il tumore, non limitarsi a rimuoverlo; quindi serve la chemioterapia, la radioterapia, bisogna fare dei trattamenti. Non serve estirpare il tumore e basta. Io vi chiedo di ascoltare quello che il Santo Padre vuole fare, non limitandovi ad assentire con un cenno del capo per fare poi un’altra cosa».

La seconda testimonianza riguarda una giovane donna di origini africane, la cui identità è stata protetta. «Dall’età di 15 anni, per tredici anni — ha confessato — ho avuto relazioni sessuali con un prete. Sono rimasta incinta tre volte e lui mi ha fatto abortire tre volte, perché non voleva usare profilattici o metodi contraccettivi. All’inizio mi fidavo così tanto di lui che non sapevo potesse abusare di me. Avevo paura di lui e ogni volta che mi rifiutavo di avere rapporti sessuali, mi picchiava. Ero completamente dipendente da lui economicamente, ho subito tutte le umiliazioni che mi infliggeva. Avevamo questi rapporti sia a casa sua nel villaggio che nel centro di accoglienza diocesano. Non avevo il diritto di avere dei “fidanzati”; ogni volta che ne avevo uno e lui veniva a saperlo, mi picchiava. Era la condizione perché potesse aiutarmi economicamente... Mi dava tutto quello che volevo, quando accettavo di avere rapporti sessuali; altrimenti mi picchiava».

Le proteste

Intanto fuori dal Vaticano le vittime della pedofilia protestavano civilmente: «Chiediamo si metta in pratica la tolleranza zero: ogni prete colpevole deve essere dimesso dallo stato clericale e anche i vescovi che hanno coperto devono essere espulsi dalla Chiesa. Chiediamo che sia obbligatorio per tutti i vescovi denunciare alle autorità civili i casi di abuso» ha detto Peter Isley che insieme a Peter Saunders, entrambi vittime di abusi da parte di sacerdoti, si sono fatti portavoce delle richieste delle vittime. «Questo summit è storico, un traguardo monumentale per le vittime, per questo il Papa ci delude quando dice che non bisogna avere grandi aspettative da quello che ne potrà  venire. E’ come dire ai fedeli che se un prete abusa dei loro figli in chiesa non devono avere l’aspettativa che verrà  condannato» ha aggiunto Peter Isley.

Papa Francesco ha chesto a tutti i partecipanti ecclesiastici di aiutare a fare luce sui terribili atti di cui sono stati responsaabili uomini della Chiesa ma senza fare processi sommari e incrinare la fiducia dei credenti


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